mercoledì 29 settembre 2010

Se questa è democrazia

Tutti conosciamo il significato della parola democrazia,spesso però si associa la democrazia alle libere elezioni,ma è davvero questo l'unico parametro per valutare se viviamo in un paese democratico?
la storia,come spesso accade,ci può dare lo spunto per rispondere a questa domanda,Hitler prese il potere tramite libere elezioni ma è definito un dittatore in tutti i libri di storia.
Per capire se viviamo in un paese democratico bisogna prendere in esame altri parametri,viviamo in un paese dove le stesse persone stanno al potere per vent'anni,si passano i ruoli di padre in figlio come ai tempi dei re,detengono l'informazione e la manipolano,con alcuni giornali che sembrano avere le stesse finalità che aveva la gestapo,distruggere gli avversari politici,anche se con metodi diversi.
viviamo in un paese dove i potenti godono di un immunità quasi totale,con molti di loro ancora al loro posto,nonostante membri della p2 o collusi con la mafia;un paese dove non c'è limite di mandati,dove i cittadini non scelgono i loro rappresentanti in modo diretto,dove gli stessi cittadini non hanno la possibilità di effettuare nessuna proposta di legge,nonostante tutto questo sia previsto dalla nostra costituzione.
Insomma un paese dove i diritti dei cittadini previsti dalla costituzione vengono calpestati o aggirati.
Ma questa è democrazia?

sabato 15 maggio 2010

I leghisti, l' inno e l' ignoranza

Secondo alcuni leghisti nell'inno d'Italia ci sarebbe scritto che l'Italia è schiava di Roma.
Leggiamo la prima strofa:
Fratelli d'Italia
l'Italia s'è desta
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa
dov'è la vittoria
le porga la chioma
che schiava di Roma
iddio la creò.
L'elmo con cui l'Italia si cinge la testa è l'elmo di Scipione che sconfisse Annibale,
poi l'inno continua dicendo che la vittoria è schiava di Roma e che quindi deve porgerle la sua chioma (nell'antichità alle schiave venivano tagliati i capelli),viene rimarcato che è Iddio stesso a creare la vittoria come schiava di Roma e quindi dell' Italia intera.
questa la spiegazione del nostro inno in cui ci sono passaggi meravigliosi e toccanti come ad esempio:
giuriamo far libero il suolo natio,uniti per dio,chi vincere ci può?
stringiamoci a coorte,siam pronti alla morte,siam pronti alla morte,l'Italia chiamò
ricordiamoci che lo stesso Mameli morì ventiduenne in un incidente durante la difesa della repubblica romana.
chiarito il significato del nostro inno rimangono altri e più inquietanti quesiti:
come possono persone così ignoranti fare i ministri del nostro parlamento?
come mai queste persone non sono state indagate e processate per vilipendio alla patria?
rimane solo da sperare che davvero i fratelli d'Italia si sveglino,indossino l'elmo di Scipio e facciano libero il suolo natio,libero da questo manipolo di corrotti, collusi e pure ignoranti.

giovedì 21 gennaio 2010

Clamoroso:via Craxi esiste già

Stiamo assistendo in questi giorni ad un incredibile tentativo di riabilitare il nome di Craxi,tg,giornali e altri mezzi d'informazione hanno avuto il coraggio di dire che Craxi è morto in esilio.Usare la parola esule per Craxi è totalmente improprio e sbagliato.L'esilio è una forma di confino decisa dalle istituzioni di un paese verso un determinato individuo.nessuna istituzione italiana ha mai mandato in esilio Bettino Craxi,fu lui a scappare dall'italia per evitare il carcere,la parola giusta è quindi latitante non esule.questo almeno secondo la lingua italiana.
Molte sono state le polemiche dopo la proposta del sindaco di milano Letizia Moratti di intitolare una via all'ex latitante Bettino Craxi,peccato che nessuno si sia accorto che via Craxi esiste già,anzi ne esiste più di una,sei per l'esattezza.una a valmontone(roma),altre tre in puglia (lecce e foggia) e due in calabria (cosenza)
Forse queste vie vogliono essere un tributo a Craxi per aver dato l'esempio a quegli italiani arrivisti e disposti a tutto in nome del dio denaro:Craxi gli ha mostrato come si fa e quindi loro gli danno il dovuto omaggio.
D'altronde molti tra politici e pseudogiornalisti lo hanno definito un grande statista,così come degli assassini definirebbero "un grande professionista" un assassino più bravo di loro allo stesso modo i moderni corrotti definisco Craxi "un grande statista".L'unica differenza è che,in questo caso,gli allievi hanno superato il maestro,i moderni corrotti stanno infatti riuscendo a legalizzare la loro corruzzione imbavagliando e immobilizzando l'unico organo in grado di minare la loro impunità:la magistratura.